A questo punto il modello è pronto per essere dipinto.
In realtà, però, manca ancora un dettaglio: il fugante!
A seconda di come si quale effetto finale si desidera ottenere, si può decidere se stuccare le fughe oppure lasciarle a secco. Io preferisco, in questo modello, avere le fughe chiare.
I materiali per riempire le fughe possono essere molteplici…di seguito vi mostro quelli che ho utilizzato per questo modello:
Il gesso è un elemento che deve essere sempre presente in quanto farà da aggrappante. Per il resto, utilizzo sabbia silicea per dare un po’ di granulosità al composto.
Questo tipo di sabbia, miscelato con il gesso, permette di aggrapparsi al polistirene senza bisogno di bagnarlo. Vediamo come.
Mischio questi due materiali in parti più o meno uguali all’interno di una ciotola:
Versiamo il preparato fino a ricoprire completamente le fughe:
Adesso con un pennello elimino tutto il materiale in eccesso, lasciando solamente quello che è penetrato nelle fughe:
Per poter far indurire il gesso, sarebbe opportuno inumidire il tutto con uno spruzzino. Il problema è che la sabbia silicea, a contatto con l’acqua, rischia di diventare un pappone, quindi lo spruzzino va bene, ma per altri materiali (come l’albazzana, ad esempio).
In ogni caso, basta lasciare fermo il modello per circa 1h, dopodichè il gesso permetterà al miscuglio di aggrapparsi alle fughe senza il rischio di rovesciarsi:
LA PITTURA
E finalmente si arriva alla pittura.
Non è facile spiegare a parole i vari passaggi relativi alla pittura (appena possibile farò qualche video), ma ci provo ugualmente.
I colori che utilizzo sono i seguenti:
- Blu oltremare
- Terra d’ombra naturale
- Terra d’ombra bruciata
- Terra di siena naturale
- Ocra rossa
- Bianco
Qualche accenno sui colori.
Per ottenere tonalità che danno al grigio mischio terra d’ombra naturale con il blu, dopodichè aggiungo il bianco in base a quanto lo voglio schiarire.
Per ottenere tonalità più calde, invece, mischio insieme le varie terre, con un po’ di ocra rossa (per avvicinarmi alle tonalità della terracotta, ad esempio i coppi), ed anche qui utilizzo il bianco per schiarire.
Le tecniche di pittura sono veramente infinite: in questo modello sono partito dalle tonalità più scure e mano a mano ho proceduto schiarendo il modello.
In questa prima fase il pennello va mantenuto umido, per fare in modo che il colore si amalgami e crei delle sfumature.
Per prima cosa passo terra d’ombra naturare su tutto il modello. Sulle parti di intonaco procedo in maniera decisa, mentre sulle pietre, per evitare di far colare il colore all’interno delle fughe, tengo il pennello parallelo alla parete e procedo picchiettando sulla superficie.
Con questa stessa tecnica procedo su tutto il modello, mano a mano schiarendo le tonalità mischiando tra loro i colori come spiegato sopra.
Per le pietre, cercherò di tenermi di più sul marrone scuro/grigio scuro, con qualche pietra che tende al terra di siena naturale.
Per i coppi, dopo aver passato il terra d’ombra naturale come fondo, procedo a schiarire mischiando tra loro ocra rossa, terra d’ombra bruciata e terra di siena naturale.
Questi colori non vanno dati in maniera uniforme, ma piuttosto creo il colore miscelando le varie tonalità tra loro e lo passo in maniera disordinata. Dopodichè miscelo nuovamente i colori schiarendo o cambiando la tonalità e passo il pennello nuovamente in maniera casuale:
Alla fine, quando il risultato mi soddisfa, lascio asciugare il colore, dopodichè dò una spazzolata di bianco picchiettando leggermente a pennello completamente asciutto. Questo il risultato:
Dedicandomi ai coppi dopo una prima passata alla casa, mi permette di dare il tempo ai muri di asciugare. Partendo, quindi, da dove ero rimasto, procedo schiarendo l’intonaco usando un grigio sempre più chiaro, quasi tendente al bianco.
L’intonaco, sempre a pennello umido, va spazzolato con il pennello. Importante è cercare di lasciare il bordo vicino alle pietre più scuro, in maniera che sembri sporco nei punti delle pietre a vista.
Per enfatizzare maggiormente l’effetto di sporco e usura del modello, si può fare delle leggere lavature. Diluiamo in abbondante acqua un po’ di colore scuro (marrone o nero) e diamo delle veloci passate laddove lo sporco deve risultare più evidente. Subito dopo aver passato il pennello, tamponiamo con un panno asciutto.
In questo modo il colore non aderirà se non per delle leggerissime velature che daranno maggiore profondità al modello.
Porte e finestre
Prima degli ultimi ritocchi, intanto che quanto fatto fino ad ora asciuga, mi dedico alle porte e finestre.
Gli infissi saranno tutti effetto legno. Per quanto riguarda la loro forma, ci si può sbizzarrire di fantasia, oppure prendendo spunto dalle innumerevoli foto presenti su internet.
Le tecniche di legnizzazione del materiale sono descritte ovunque nei precedenti passo passo, e sul sito trovate anche un tutorial dedicato. Di seguito qualche indicazione su quanto creato per questo modello.
Per il portone, dopo averne creato la forma, lo disegno con dei pannelli di legno le cui venature sono create con uno stuzzicadenti, e l’usura del legno fatta con una spazzola di ferro:
Le finestre, mi disegno la struttura su dei pezzetti di polistirene, dopodichè con un cutter provvedo a rimuovere le parti in eccesso:
Dopo aver creato tutti gli infissi che mi servono, preparo anche questi con un misto di acqua, vinavil ed un po’ di colore marrone:
Intanto che asciugano, mi preparo dei chiodi con cui creerò sia la maniglia del portone che i rivetti. Per farli arruginire, li immergo in un bicchiere di candeggina per circa 2h:
Dopo questo lasso di tempo, recupero i chiodi, li asciugo con un panno e li lascio all’aperto, in modo che il processo di ossidazione ne permetta l’arrugimento.
Ora mi dedico alla pittura degli infissi.
La tonalità finale dei pezzi verterà sul grigio scuro, tipico dei ruderi di campagna. Per ottenere questo, a pennello umido, dò delle passate di tonalità diverse (grigio scuro, grigio chiaro, bianco), a chiazze, seguendo l’andamento delle fughe.
Per scurire maggiormente all’interno delle venature, utilizzo del mordente color noce scuro. Questo, essendo un prodotto già molto liquido, lo passo nelle parti che voglio far apparire più marce con un pennellino a punta fine.
Concludo il tutto con l’aggiunta dei chiodi. Uno di questi lo curvo a simulare un maniglione per il portone principale:
Finitura dei coppi
Per dare maggiore senso di vissuto e di realismo, nelle linee di giunzione dei coppi aggiungo della colla vinilica, dopodichè procedo con lo spolverare sopra dell’erbetta sintetica. Dopo questo aggiungo anche della malta cementizia che ha il duplice scopo di schiarire in maniera naturale i coppi, sia quella di aggiungere un po’ di breccia.
Infine do’ una veloce spolverata con un pennello per rimuovere gli eccessi e per consolidare il tutto una leggera spruzzata di colla spray.
Il rudere è finalmente completo:
Potete visitare la galleria completa clikkando qui.
Prima di lasciarvi mi sembra doveroso menzionare Gianfranco Cupelli e Floris Antonio da cui ho preso spunto e insegnamento per molte delle tecniche mostrate in questo passo passo.